CUCINA ITALIANA: I CAVATELLI MOLISANI. UN’ORIGINE IMPERIALE.
- coeli3
- 15 mar 2017
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Secondo la tradizione, si crede che l’imperatore Federico II (Le Marche esi 1194 - Puglia 1250) fosse ghiotto di questa pasta e la leggenda lo vuole come il suo inventore. Oggi i cavatelli sono inseriti nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali P.A.T. del Molise, regione in cui è difficile pensare al pranzo della domenica senza questo piatto, possibilmente con il tradizionale ragù di maiale con il quale qui vengono conditi.
Nonostante la comprovata origine molisana di questo antico formato di pasta, i cavatelli si sono anche diffusi in tutto il Merdione italiano, però il nome cavatelli proviene da "cavatiell" in dialetto molisano.
I cavatelli si ottengono da un impasto di semola rimacinata di grano duro, a volte con l’aggiunta di patate o di farina di fave, acqua e sale. Hanno una forma incavata, a conchiglietta, di dimensioni diverse, che permette loro di trattenere meglio il sugo, tradizionalmente di pomodoro e ricotta salata, cosiccome di pomodoro e carne macinata.
In alcune zone d’Italia i cavatelli sono serviti come piatto unico insieme alla carne. A Campobasso, per esempio, sono cucinati con il sugo di pomodoro e accompagnati da costolette di maiale. A Petrella Tifernina (sempre in Molise), vengono cotti con pezzi di salsiccia e sugo di pomodoro, un accostamento molto saporito e deciso.
Ricetta dei cavatelli fatti a mano, Ingredieni e preparazione dell’impasto.
Ingredienti
250 g di farina di grano duro
250 g di farina di grano tenero
sale qb
Acqua fresca (circa 200 ml)
Preparazione dell’impasto
1- Prima di tutto unire la farina di grano duro e tenero in una ciotola abbastanza capiente. Aggiungere il sale. Una volta mischiato tutto per bene passare l’impasto su un tagliere e dargli la classica forma a fonatana, con un buco al centro.
2- Iniziare a lavorare ed aggiungere gradualmente l’acqua mentre si lascia scivolare piano piano la farina verso l’interno della fontana.
3- A seconda della consistenza della pasta, aggiungere acqua o farina. L’impasto deve essere lavorabile quindi non troppo duro ma neanche troppo molle e appiccicoso.
Preparazione dei cavatelli
4- Dopo aver ricavato un impasto omogeneo e liscio, lo si stende in sfoglie piuttosto sottili da cui ricavare delle strisce di pasta da tagliare in piccoli pezzi rettangolari.
5- Cavare è il gesto tipico attraverso il quale si preme ciascun pezzo di sfoglia e, trascinandolo sulla spianatoia, lo si fa avvolgere su sé stesso ottenendo il classico gnocchetto allungato e incavato.

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